Presso la Piazzetta del Fondo, nei sotterranei del palazzo dove si trovava lo storico “Bar Sport” (oggi trattoria), si trova un pozzo al quale è legata un’affascinante leggenda.
Si tratta di un racconto tramandato da Mario Caponi ed ha per protagonista Lucida Saminiati, una donna realmente esistita e vissuta agli inizi del settecento, che abitava in quella casa.
Pare che Lucida fosse dotata di una straordinaria bellezza che sicuramente doveva aver messo in subbuglio il cuore di molti concittadini dell’epoca. La storia racconta che si sposò due volte dopo essere rimasta vedova ancora giovane.
Ma ciò che tinge di leggenda questa storia è il fatto che Lucida fosse talmente bella da esserne ossessionata. Si dice che avesse fatto ricoprire le pareti e il soffitto della propria camera di specchi per potersi ammirare in ogni momento, appunto come una Diva.
Non potendo sopportare l’idea di perdere la sua preziosa dote, arrivò al punto di vendere l’anima al Diavolo in cambio di trent’anni da trascorrere senza invecchiare. E fu così che rimase per trent’anni nel fiore delle sue grazie. Ma quando il tempo fu passato, il Diavolo le presentò il conto da pagare e la bella favola si conclude tristemente con la Diva Lucida che sprofondò in una voragine verso l’Inferno, ovvero dove oggi si trova quel pozzo rimasto nei sotterranei della sua casa in Piazzetta del Fondo.
Nel tempo il suo racconto ha provocato tante suggestioni ed è per questo che la leggenda continuò con fantasiosi racconti di apparizioni spettrali della Diva Lucida con l’aspetto di una dama bianca su un carro di fuoco.