Carlo Lorenzini, meglio conosciuto come Carlo Collodi, è stato un famoso giornalista e scrittore italiano nato a Firenze il 24 novembre del 1826. Il suo nome dovrebbe già dirvi qualcosa, e infatti stiamo proprio parlando del papà del famoso burattino di legno Pinocchio!
Il romanzo venne pubblicato nel 1881 e il titolo originale era “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”. Ma cosa c’entra Collodi con San Miniato, vi starete chiedendo? Bene, secondo le ricerche effettuate da un nostro concittadino, Alessandro Vegni, sembrerebbe che Carlo Collodi si sia ispirato proprio ai luoghi di San Miniato e d’intorni! Ma partiamo dall’inizio…
Il padre di Carlo Collodi lavorava come cuoco a San Miniato e spesso, di ritorno dai suoi viaggi, il figlio passava a trovarlo in quella località che al tempo si chiamava proprio Pinocchio (nome rimasto fino al 1924): un nome particolare, certo, che deriva forse dal fatto che molto tempo prima questo luogo si chiamava Ponte ai Pidocchi (da qui passavano molte persone, tra cui poveri, straccioni, i cosiddetti pidocchiosi). Successivamente il nome sarebbe stato cambiato in Pinocchio grazie ad un grande pino che si trovava nel centro del paese.
Si pensa che Carlo Collodi abbia preso spunto per il suo famosissimo libro grazie ad un viaggio fatto (e poi scritto “Un romanzo a vapore. Da Firenze a Livorno. Guida storico-umoristica”) proprio in queste zone mentre era di passaggio tra alcune delle provincie più famose della Toscana.
Per fare qualche esempio, sempre accingendo agli studi eseguiti da Alessandro Vegni, potrebbe essere che la casa fatiscente di Geppetto si trovasse vicino alla stazione di Ponte a Elsa, dove realmente vi è una casa che potrebbe corrispondere a quella del libro. Sempre in questo paese possiamo trovare il riferimento che Collodi ha fatto per l’Osteria del Gambero rosso, collegandola all’attuale località che oggi porta il nome di Osteria Bianca. E poi i numerosi spunti per il Gatto e la Volpe, probabilmente ripresi dal nome Rio Volpi e dalla famosa famiglia Rigatti e il teatro dei burattini nella frazione sempre di Ponte a Elsa dove ancora oggi si trova la Via del Teatro. Nella frazione di San Miniato detta La Scala invece, avrebbe preso spunto per il Grillo Parlante (grazie a Via del Grillo), nella località Sasso si troverebbe la famosa querce dove Pinocchio sarebbe stato impiccato e il borgo di San Miniato, che si snoda sulle colline, sarebbe stato trasformato nel serpente. E poi Fonte alle Fate, che sarebbe diventata Campo dei Miracoli, le carceri che si troverebbero alla fine del borgo, il paese di Acchiappa Citrulli, che sarebbe proprio San Miniato… E così via continuando!
Le ricerche effettuate non costituiscono certezza, ma fanno comunque sognare chiunque crede che quel piccolo burattino di legno sia davvero nato nelle nostre zone e che sia riuscito a conquistare l’amore di tanti bambini in tutto il mondo!
(se volete approfondire la ricerca su Carlo Collodi e Pinocchio a San Miniato vi rimandiamo al sito di Alessandro Vegni http://www.rangers.it/empoli/pinocchioaempoli.htm)
San Miniato basso è molto legata a Pinocchio a cui infatti dedica alcune delle feste più attese dai cittadini: il carnevale dei bambini, durante il quale la figura in legno di Pinocchio viene legata a tanti palloncini e lasciata librare nel cielo e Pinocchio in Strada, una serie di serate in cui tutti i negozi sono aperti e i cittadini si riversano nelle strade per una passeggiata all’insegna della musica, degli spettacoli e del divertimento! Per i più golosi invece abbiamo Pinocchio Ciok, una manifestazione alla quale partecipano produttori e venditori di cioccolato provenienti da tutta Italia!
Dal 9 giugno 2016 il cartello all’ingresso di San Miniato basso è stato cambiato con “San Miniato basso, già Pinocchio” in onore del vecchio nome e perché no, anche del famoso burattino e del suo scrittore!